lunedì 5 gennaio 2009

B --> B

Circa un anno fa, di febbraio, mi pare nella prima settimana, pubblicavo su questo blog, diventando un attivo scrittore, una canzone degli Ultravox. Era passato un mese circa dal mio ritorno dopo il primo viaggio a Budapest, capitale centro europea, Ungheria del centro nord, penso. Era un periodo di fresche novità per me, il primo contratto a tempo indeterminato che già volevo rescindere, il mio primo viaggio all'estero in solitaria fatto appena un mese prima, la possibilità di un lavoro fuori dai confini nazionali. Cazzo, 23 anni e una possibilità di lavoro in un paese del quale non conosci manco una parola della lingua madre. Ero sovraeccitato, guardavo in mille direzioni e una in più. Ero tutto ciò che avrei voluto essere: giovane, bello (ma è un dettaglio sul quale è possibile discutere), libero e voglioso di novità, di gente nuova.
Eccomi ancora qui, Bari, sud Italia, una delle città più vivibili, la prima se non erro, nel sud del "belpaese", che mi incatena ancora a sè. Uhm, due punti della situazione: sono ancora giovane, 24 anni, diciamo che sull'essere bello continuo ad avere i miei dubbi, di-vivo una vita con una ragazza ungherese, non so, e tantomeno mi interessa, se sono stato mai tradito da quando ci sto insieme, sono ancora voglioso di novità e sono, cazzo, ancora felice. E', forse, la prima volta che uso due epiteti in un mio pensiero scritto. Cosa vuol dire? Che è difficile essere felici, perchè ovviamente non vedi mai aldilà del tuo naso. Sono in procinto di partire, per la quarta volta, per la capitale magiara, e mi sento come se fosse ancora la prima. E' la prima volta che una città mi da la sensazione di scoperta e originalità insieme, e tutto ciò mi rende ancora più ansioso. Ansioso di arrivare, di essere accolto come principe, in una città dove mi sento re, solo accasciandomi alla naturalezza dell'algido vento dell'europa del centro nord.
E la difficile felicità, per oggi, me la posso anche dimenticare.
Gli Ultravox mi mancano.

sabato 13 dicembre 2008

Idee

Ogni volta che prendo l'aereo entro in una sfida contro me stesso, ovvero della mia paura della morte contro la mia convinzione che si morirà comunque. Odio gli aerei, sono il mezzo più veloce, sicuro e comodo di questo mondo, non c'è che dire, ma li odio proprio per questo. Un viaggio è fatto di variabili, comodità di esso + tempo impiegato per raggiungere la meta, da dividere con un'altra variabile: l'errore. Tutto ciò mi crea una certa sicurezza, ovvero so che per raggiungere un determinato punto mi ci vogliono tot ore, che, se ad esempio uso la mia auto, so che potrò viaggiare più comodo ma stancarmi di più, e so anche che se non sono attento potrà entrare in ballo il dividendo. L'aereo mi frega tutto ciò. Non sono io che decido quanto il mio viaggio sarà rischioso. Mi snerva e mi spaventa. Forse più semplicemente perchè il viaggio è ricerca di noi, di felicità. E proprio quando non vorresti dover tornare, il viaggio si tramuta in qualcosa che non riesci più a concepire come momento di stabilità o felicità.
Paura di cadere con l'aereo, ce l'hanno praticamente tutti. Tutti, chi prima o chi dopo, pregano, o si attaccano alla religione quando, durante una turbolenza, l'aereo comincia a dare scossoni che si potrebbero definire normali. In quel caso c'è, anche per chi non è credente, un attaccamento alla fede per paura. Paura di rendezione dei peccati.
Odio gli aerei.

giovedì 13 novembre 2008

A mo-menti

Sicuri, rapidi e puliti. Lavori di penna, lavori di corpo. Mente che tace, mente che parla. Viaggi di mente, viaggi propri. Viaggi, viaggi, viaggi. Da quanto viaggi? Non hai risposta a te stesso se non nel sonno. Il sonno dei giusti, il sonno del vero. Il vero sonno di quando non ne hai. Nel sonno si rivivono i momenti, si vivono fantasie che nella realtà non si vivrebbero mai. Si hanno paure che potrebbero portare alla morte. Morte dei sensi, morte dei colori. Sogni in bianco e nero, sogni a rate. Chi è il vero sognatore? La tomba dei desideri sono i sogni.
Guarda avanti, cammina indietro. Torna quando vuoi, lasciami perdere.
Aerei che partono, paure che tornano. Vivere se stessi cercando di non vivere la vita.
Che prima o poi tornerà a battere cassa.

mercoledì 8 ottobre 2008

Il piacere del sangue

E' costruttivo relazionarsi alle persone che ti circondano, sebbene esse possano avere anche una apparizione nella propria vita anche molto fugace. Ti dà la possibilità di poterti esaminare di volta in volta, renderti conto di quanto tu possa cambiare rispetto ai caratteri altrui e rispetto al proprio. Adrenalinica è soprattutto l'emozione che si può provare nel sentirsi a proprio agio con una persona, seppur conosciuta pochi istanti prima. Il calore di un'emozione ti scorre in tutto il corpo, ti sopraffa. Esclude la ragione. In parole povere aiuta a vivere.

mercoledì 24 settembre 2008

800 ore all'alba

Di nuovo, inaspettata, questa vena di felicità che traspare negli occhi della gente.

Áron Weber

venerdì 19 settembre 2008

Alle 3.50 di un venerdì notte qualunque

Sebbene sia ancora una di quelle notti tra un giovedì qualsiasi e un venerdì qualunque, decido di ricordarmi a che ora ho iniziato a scrivere qualcosa che non avevo in mente. Scrivo di storie mai esistite, di ordini mai eseguiti, di paesaggi mai visti, di donne mai avute. Scrivo dell'inafferrabile tempo che scorre, della voglia di tramutarlo e trasformarlo, dell'essere sempre presente in un'incostante assenza. Dove si rifugia il miracolo del coraggio quando qualcosa che vuoi può ferire? Esattamente per cosa si lavora duramente, se poi non si ha l'istinto di sopravvivenza per portare a termine tale lavoro? La scossa parte da dentro il corpo, dalla carne scaturisce la forza di volontà, il cervello ed il cuore pompano idea ed energia, il trasporto è facile. Poi arriva il poi, il nulla supremo che tutto ti nasconde e nulla è più come prima. C'è bisogno di fare soffrire per poter essere felici, ma ci si rende conto che lavorando con più costanza e certezza si può riuscire a raggiungere un accordo, l'amore equo, la presenza vogliosa. Come labbra sull'asfalto d'agosto.

Áron Weber

sabato 6 settembre 2008

Il fermoposta dei desideri

Non c'è alcun bisogno di dover cercare a lungo, troppo a lungo, la voglia di voler cambiare. Ogni giorno un impulso, chiaro e preciso, parte dal nostro cervello ed incomincia ad inalberarsi in ogni parte del nostro corpo, anche la più piccola. Chi di noi non ha mai pensato che una vita al di fuori dalle mura domestiche, magari con famiglia annessa, sia l'ideale per una crescita sana e coscienziosa? E' mio piacere ogni tanto prendermi una vacanza dalle mie vacanze, visto che nella vita non faccio lavori pesanti, continuativi e/o difficli. Cerco di andare avanti con il minimo indispensabile, ed in effetti tutto ciò mi sembra una vacanza prolungata. Le vacanze vere, invece, mi danno la possibilità di soffermarmi a pensare su di me, la mia vita ed il mio futuro. Vorrà dire qualcosa se in quei frangenti mi immagino con un lavoro, una famiglia e una casa tutti miei? Le persone di cui mi circondo durante le vacanzevacanze mi danno un aiuto in più, anche se involontario, nel pensare a queste cose.
Dunque facciamo così, mi prometto che l'obiettivo del 2009, e non per il 2009, sarà di avere un lavoro più o meno continuativo, di vivere più o meno da solo, e magari di pensare, più o meno, ad avere una famiglia in futuro. Così è deciso, l'udienza è sospesa. Se la togliessi sarei troppo sicuro di me, al momento sono sicuro solo di me stesso, ma lui ora non è in loco.

domenica 20 luglio 2008

Le scelte dubitative

Il come e il perché sono solo percorsi di vita. Una strana, peró. Ricca di ostacoli da soromontare.
Ce la si deve fare.

mercoledì 9 luglio 2008

Assoli

A prescindere dalla bellezza dei colori che ci si posano sulle iridi, l'estate è una sensuale espressione di umori. L'inizio di un ciclo, la fine di un altro. E' il periodo in cui di solito nascono storie d'amore, fugaci ed effimere, motivate dal senso di bellezza interiore di se stessi. E' il periodo in cui muoiono amori, per non perdere facili occasioni stagionali. Ragazzate, io non ricordo di aver abbandonato qualcuno prima di un'estate, forse anche per il fatto di voler vivere la bellezza delle esperienze estive al fianco di una persona che potesse aiutarmi a ricordarle.
L'unica è restare soli, conoscere ed esprimersi, tentare ed errare, ovunque.
Mai sbagliare o pensare di averlo fatto, mai. Non ci si può permettere in questo periodo di pensare all'errore. L'inverno è fra 5 mesi, del resto.

This is the end
Beautiful friend
This is the end
My only friend, the end
Of our elaborate plans, the end
Of everything that stands, the end
No safety or surprise, the end
Ill never look into your eyes...again
Can you picture what will be
So limitless and free
Desperately in need...of some...strangers hand
In a...desperate land
Lost in a roman...wilderness of pain
And all the children are insane
All the children are insane
Waiting for the summer rain, yeah
Theres danger on the edge of town
Ride the kings highway, baby
Weird scenes inside the gold mine
Ride the highway west, baby
Ride the snake, ride the snake
To the lake, the ancient lake, baby
The snake is long, seven miles
Ride the snake...hes old, and his skin is cold
The west is the best
The west is the best
Get here, and well do the rest
The blue bus is callin us
The blue bus is callin us
Driver, where you taken us
The killer awoke before dawn, he put his boots on
He took a face from the ancient gallery
And he walked on down the hall
He went into the room where his sister lived, and...then he
Paid a visit to his brother, and then he
He walked on down the hall, and
And he came to a door...and he looked inside
Father, yes son, I want to kill you
Mother...i want to...fuck you
Cmon baby, take a chance with us
Cmon baby, take a chance with us
Cmon baby, take a chance with us
And meet me at the back of the blue bus
Doin a blue rock
On a blue bus
Doin a blue rock
Cmon, yeah
Kill, kill, kill, kill, kill, kill
This is the end
Beautiful friend
This is the end
My only friend, the end
It hurts to set you free
But youll never follow me
The end of laughter and soft lies
The end of nights we tried to die
This is the end
(The doors - The end)

mercoledì 2 luglio 2008

Le souffle qui m'apporte à toi

Un posto unico nell'immaginario della nostra mente esiste sempre. Un luogo non luogo, dove ci sentiamo parte unica della nostra vita, dove magari siamo cresciuti e ci siamo sentiti sempre sicuri, sicuri dalle paure del mondo, protetti da un'evanescente forza, ma dove siamo anche diventati noi, dove abbiamo vissuto le prime esperienze, i primi odi e i primi dolori, un posto dove siamo stati unici e indissolubili. Dove ci sentivamo già grandi, pur essendo piccoli.
Ogni posto che visito rimane in me specialmente per i letti in cui dormo. Forse il letto è tutt'ora l'unico legame vero nelle case dove vivo, anche semplicemente per un giorno. Letti dove dormire, letti nei quali fare l'amore, letti nei quali star male dopo una sbornia e dove piangere per un amore perso o mai vissuto. Sicurezza e fiducia nello stesso tempo, non luogo dove condividere se stessi, i profumi e gli sguardi, i baci rubati alla notte e le carezze del sole nuovo. Ho individuato cosa mancava ai miei pensieri, l'anello aperto della catena. Quest anno sentirò particolarmente la mancanza di un letto che mi ha visto neonato piangente perchè la madre non lo teneva in grembo, bimbo solare che si svegliava sentendo l'odore dei bomboloni caldi, ragazzino inesperto che si svegliava alle 11 dopo essere tornato tardi la sera prima ed essere convinto di essere ormai maturo. L'ultima volta che mi ha visto ero io, o forse no. Ero colui che rivedeva in quel luogo non luogo, in quel letto, una serie di emozioni perse per strada e ritrovate.
Sono riuscito a scavalcare la rete che mi divideva dai binari, non so se lo farò più.

Sous la lumière en plein
et dans l'ombre en silence
si tu cherches un abri
Inaccessible
Dis toi qu'il n'est pas loin et qu'on y brille
A ton étoile
Petite soeur de mes nuits
ça m'as manqué tout ça
quand tu sauvais la face
à bien d'autres que moi
sache que je n'oublie rien mais qu'on efface
A ton étoile
Toujours à l'horizon,
Des soleils qui s'inclinent
comme on a pas le choix il nous reste le coeur
tu peux cracher même rire, et tu le dois
A ton étoile
A Marcos
A la joie
A la beauté des rêves
A la mélancolie
A l'espoir qui nous tient
A la santé du feu
Et de la flamme
A ton étoile

(Noir Desire - A ton étoile)

Ad una manciata di giorni

Sto cercando di capire. Perchè non riesco a giungere ad un pensiero preciso di tutto ciò che sta accadendo. Mi spiego. Ho una serie di frammenti di vari pensieri, ai quali non riesco a mettere un ordine, anche apparente. Sto partendo, ma non so ancora se lo faccio per fuggire da una realtà alquanto densa, alla quale, logicamente, non riesco a dare un senso logico. E' un insieme di pienezza e vuoto contemporaneo, i lavori, le notizie, le emozioni e le sensazioni mi piovono addosso in maniera inaspettata, ma, nel contempo, mi sento soverchiato da un assurdo vuoto. Interiore. Mancanze ed abbondanze simultanee. Bisogna ritrovare il filo di Arianna. Lo cerca anche lei da un bel pò. Forse troppo.
C'è una luce, però, oltre l'orizzonte.

Le tue dita fredde puntano sul mio cuore
Le tue labbra strette sono un taglio sottile
Stringo le mie spalle senza niente da dire.
Si alza la corrente e ora ti vedo svanire
Un punto all’orizzonte di una riva sottile
Le onde son già cariche di cose da dire.
Soffia sui miei alibi
Soffia sui rimpianti
Il vento soffia e scivola sul tempo che ci resta.
Soffia sui tuoi alibi
Soffia sui rimpainti
Il vento scorre e porta via il tempo che ci resta.
Dopo aver guardato affondare il tuo cuore
Dopo aver permesso al tempo di giudicare
Stringo le mie spalle senza niente da dire.
Piove sui miei alibi
Piove sui rimpianti
L’acqua scorre e scivola sul tempo che ci resta.
Piove sui tuoi alibi
Piove sui rimpianti
L'acqua scorre e svivola sul tempo che ci resta.
Piove sui tuoi alibi
Piove sui rimpianti
L'acqua scorre e porta via il tempo che ci resta.
Scorre sui tuoi alibi
Scorre sui rimpianti
Scorre su di noi
Scorre sui tuoi alibi
Scorre sui rimpianti
Scorre su di noi
(Subsonica - Alibi)

martedì 1 luglio 2008

Dissenso

L'ultimo viaggio mi ha aperto gli occhi, mi ha trasportato in una serie di sensazioni, provate già in passato ma che avevano bisogno di una rispolverata. Spazi aperti sono solo l'ingresso secondario per entrare nei ricordi ed esplorarli, fugacemente. Un ritorno che non sembrava tale, l'idea che il viaggio non sia un modo per evitare la realtà, ma per viverne una sua variante. Un viaggio in se stessi, percorrendo strade che senti tue, che ti sembrano sempre verso casa, un'altra, ma sempre la stessa. Forse mi sto riabituando alla bellezza della mia terra, ma sento che manca qualcosa. Di preciso però, non so cosa.
Al prossimo viaggio.

sabato 28 giugno 2008

L_ego

Solitamente quando viaggio cerco sempre di scoprire nuovi posti, incontrare nuova gente. Capita anche di ritornare in luoghi già visitati, stare con persone già conosciute. Ma ogni volta è comunque un'esperienza diversa, impari a conoscere nuovi stati d'animo, nuovi anfratti dei quali ti sembrava impossibile immaginarne l'esistenza. Roma è una città stupida. O meglio, il viaggiatore medio che visita Roma è stupido, decide di concentrarsi sui soliti monumenti, le solite piazze, i soliti musei. Stranamente è proprio dove si crede non ci sia nulla che nasce la vita, notturna o diurna, l'eccedere del caos a volte risulta vitale per riuscire a sentirsi lontanamente a casa.
Il caldo da alla testa.

giovedì 26 giugno 2008

Scusate, ho frainteso io

Strano che la gente riesca a calibrare i propri pensieri solo, o maggiormente, nelle ore notturne. Probabilmente il cervello gira ad una velocità più bassa ma costante, aiutandoci dunque a mettere ordine alle varie idee. O probabilmente esso è sfruttato meno e meno freneticamente rispetto alle ore diurne. Forse il semplice riconoscere i colori, odori e suoni fa sì che il cervello lavori più velocemente di giorno, quando tutto ciò è più vivido, mentre la notte è labile. Probabile anche che possa sbagliare, che siano mie idee e non riesca a metterle a fuoco. Forse il mio cervello corre troppo, colpa dei muri gialli e arancioni che mi circondano, della lampada al neon così soffusa, del ventilatore e della musica, del posacenere d'ottone, del pacchetto di sigarette gialle, della penna rossa e di quella azzurra, della foto sul mio cellulare, dell'orologio e del barometro. Della fiamma del mio accendino e di quella nel petto, dei miei piercings, dei miei capelli lunghi e del caldo che ne consegue.
Chi ha ragione e chi torto?



Siamo noi, siamo in tanti
Ci nascondiamo di notte
Per paura degli automobilisti
Dei linotipisti
Siamo gatti neri
Siamo pessimisti
Siamo i cattivi pensieri
Non abbiamo da mangiare
Com'è profondo il mare
Com'è profondo il mare
Babbo, che eri un gran cacciatore
Di quaglie e di fagiani
Caccia via queste mosche
Che non mi fanno dormire
Che mi fanno arrabbiare
Com'è profondo il mare
Com'è profondo il mare
E' inutile
Non c'è più lavoro
Non c'è più decoro
Dio o chi per lui
Sta cercando di dividerci
Di farci del male
Di farci annegare
Com'è profondo il mare
Com'è profondo il mare
Con la forza di un ricatto
L'uomo diventò qualcuno
Resuscitò anche i morti
Spalancò prigioni
Bloccò sei treni
Con relativi vagoni
Innalzò per un attimo il povero
Ad un ruolo difficile da mantenere
Poi lo lasciò cadere
A piangere e a urlare
Solo in mezzo al mare
Com'è profondo il mare
Poi da solo l'urlo
Diventò un tamburo
E il povero come un lampo
Nel cielo sicuro
Cominciò una guerra
Per conquistare
Quello scherzo di terra
Che il suo grande cuore
Doveva coltivare
Com'è profondo il mare
Com'è profondo il mare
Ma la terra
Gli fu portata via
Compresa quella rimasta addosso
Fu scaraventato
In un palazzo,in un fosso
Non ricordo bene
Poi una storia di catene
Bastonate
E chirurgia sperimentale
Com'è profondo il mare
Com'è profondo il mare
Intanto un mistico
Forse un'aviatore
Inventò la commozione
E rimise d'accordo tutti
I belli con i brutti
Con qualche danno per i brutti
Che si videro consegnare
Un pezzo di specchio
Così da potersi guardare
Com'è profondo il mare
Com'è profondo il mare
Frattanto i pesci
Dai quali discendiamo tutti
Assistettero curiosi
Al dramma collettivo
Di questo mondo
Che a loro indubbiamente
Doveva sembrar cattivo
E cominciarono a pensare
Nel loro grande mare
Com'è profondo il mare
Nel loro grande mare
Com'è profondo il mare
E' chiaro
Che il pensiero dà fastidio
Anche se chi pensa
E' muto come un pesce
Anzi è un pesce
E come pesce è difficile da bloccare
Perchè lo protegge il mare
Com'è profondo il mare
Certo
Chi comanda
Non è disposto a fare distinzioni poetiche
Il pensiero come l'oceano
Non lo puoi bloccare
Non lo puoi recintare
Così stanno bruciando il mare
Così stanno uccidendo il mare
Così stanno umiliando il mare
Così stanno piegando il mare
(Lucio Dalla - Com'è profondo il mare)

martedì 24 giugno 2008

Canzone di vita nuova

Le lacrime che hai speso, non sono che un piccolo ricordo di ciò che hai vissuto. Le parole perse le ritroverai in un secondo momento. Le nuove emozioni non sono che ripetizioni di quelle vissute. La vita è così strana, pensi di poterla controllare, ma in realtà lei controlla te, senza darti possibilità di rendertene conto. Si vive si lacrime e sangue, vomito e sudore, pugni chiusi e labbra strette. Di questa birra non ne perdo nemmeno una singola goccia, di questa sigaretta ogni tiro è dovuto. La faccia non nasconderla dietro un falso sorriso, coraggiosa tu, coraggioso io. I viaggi che fai non sono solo le città che vedi, ma non devo dirlo io. Non devi saperlo tu.
Un altro giorno se ne va, una nuova
vita ti si mette davanti. Con le unghie e con i denti afferrala e non mollarla. O lei mollerà te.


I can't feel
'cause I'm numb
I can't feel
'cause I'm numb
So what's the worth?
In all of this?
What's the worth?
In all of this?
Sing to me
Sing to me
So what's the worth in all of this
If the child in your head
If the child is dead
Sing to me
Sing to me
(Blur - Sing)

lunedì 23 giugno 2008

Niente capita a giugno

In realtà la sveglia suona sempre con mezzo minuto di anticipo, il caldo e l'umidità sono diventati una seconda pelle. Il sole brucia cute e occhi, schiarisce i capelli. Di vento nessuno parla più da tempo, ormai. Qualche lavoro per riempire giorni altrimenti troppo vuoti, troppo caldi. Perlomeno hai un motivo per entrare in auto, abbassare i finestrini e correre per ritrovare il fresco, quello che ti fa scivolare il sudore sul collo e ti stordisce. E' strano sentirsi storditi per il fresco che riprende i suoi piccoli spazi, si lascia percepire. L'odore è una variante estrema, così forte ma anche così impercettibile. Un misto di salsedine, campagna, sabbia, bagnoschiuma e troppo deodorante per coprire la paura dell'estate.
Estate.
Estate.
Estare. Bene con se stessi, bene con lo sguardo puntato al cielo, mentre la retina si brucia costantemente piano. Bene pensando che non sai cosa fare questi mesi, uguali nella loro diversità rispetto agli altri. I mesi delle vacanze, agognati dagli studenti, dai lavoratori un pò meno. Sono quelli che l'estate la vivono, la soffrono, ma non la godono, se non per una settimana o due. Quattordici giorni in 365 di una vita.
Triste l'estate.
Estate.
Estate.
Estate..

giovedì 5 giugno 2008

Mysterons

Io conosco il silenzio, il suo vuoto e la sua pienezza. Conosco ciò che vuol dire soffocare della troppa aria che si respira. E di ciò che hai ma non sai toccare. Conosco il verbo amore e il dolore che porta. Conosco il verbo odio e l'amore che ne consegue. Ciò che ognuno cerca e nessuno sa trovare.
Conosci te stesso.

I know the silence, its emptyness and fullness. I know what means suffocate by breathing too much. And what you got but you can't touch. I know the word "love" and the pain that it gives. I know the word "hate" and the accomplished love. What everyone is looking for, and no one knows where to find it.
Know yourself.

Inside your pretending
Crimes have been swept aside
Somewhere where they can forget
Divine upper reaches
Still holding on
This ocean will not be grasped
All for nothing
Did you really want
Did you really want
Did you really want
Did you really want
Refuse to surrender
Strung out until ripped apart
Who dares, dares to condemn
All for nothing
Did you really want
Did you really want
Did you really want
Did you really want
(Portishead - Mysterons)

domenica 25 maggio 2008

L'arte del cambiamento

Solitamente l'essere umano incorpora emozioni di vario genere passando, anche, da un eccesso ad un altro. Ma, probabilmente, una sequela di emozioni conducono al punto di perdere certezze assimilate. E' in questo caso che, anche inconsciamente, l'uomo è portato a stravolgere le proprie idee ed emozioni, talvolta assimilando solo un presentimento, altre volte lasciandosi condizionare dagli eventi. Nascondendo agli altri, ma anche a se stesso, il cambiamento dei propri pensieri e delle proprie emozioni, così fortemente ricercate ed agognate.
Biennale dei giovani artisti 2008, coloro che del cambiamento ne hanno fatto il proprio stile di vita.


I can taste more than feel
This burning inside is so real
I can almost lay my hands upon
The warm glow that lingers on
Moved, lifted higher
Moved, my soul's on fire
Moved, by a higher loveI
surrender all control
To the desire that consumes me whole
Leads me by the hand to infinity
Lies in wait at the heart of me
Moved, lifted higher
Moved, my soul's on fire
Moved, by a higher love
Heaven bound on the wings of love
There's so much that you can rise above
Moved, lifted higher
Moved, moved, by a higher love
By a higher love
I surrender heart and soul
Sacrificed to a higher goal
Moved, moved by a higher love
By a higher love
(Depeche Mode - Higher Love)

mercoledì 14 maggio 2008

Il nonsenso

Apparire per essere, essere per divenire. Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma. La concezione di noi stessi è un'arma a doppio taglio. La passione, leggerla solo nell'amore è odio.
Trovatevi un senso. Percorretelo.
Where is mario?

giovedì 8 maggio 2008

Buongiorno mattina

Oggi non è una giornata come le altre, innanzitutto, dopo molti giorni di ingiustificata assenza dal blog, torno a scrivere, sperando di poterlo fare ancora con continuità, spero la stessa continuità che avete avuto voi nel non leggermi. Ho ripreso in mano una telecamera professionale dopo appena sei mesi. Erano sei mesi che non avevo la possibilità di avere pieno controllo su un mezzo di trasformazione, trasformazione da idea a immagine. E trasformare un'immagine che si ha in mente e metterla su pellicola, per dare modo a chiunque di visualizzare per qualche istante la tua mente, è una emozione unica. E' come poter scrivere ciò che passa per la testa in un momento fugace quando non si ha carta e penna. Entrando nei dettagli, oggi ho girato il mio primo video musicale per un gruppo di ragazzi ai quali auguro di avere fortuna. E non capisco perchè abbiano voluto mettersi nelle mie mani, o meglio, lo so ma non voglio capirlo. Probabilmente avevano solo bisogno di qualcuno che li riprendesse mentre cantavano la loro musica, ma non so se non avevano idee chiare o se hanno deciso di lasciarsi indirizzare dalle mie idee verso la realizzazione delle loro. In tal caso, grazie. La parte registica, quella dove, appunto, ti fai nascere dal nulla un'idea che può essere quella giusta, quella che magari voleva essere scoperta, è sicuramente quella che da più soddisfazione. Mi sto ripetendo inutilmente.
Oggi, o meglio, ormai, ieri, mi riscopro videomaker.
Ed è bellissimo.

giovedì 10 aprile 2008

Sobrietà elucubrata

Sono di ritorno da un free drink, e ad ogni free drink che si rispetti devo bere almeno 6 o 7 cocktail, per rendere grazie all'organizzatore, festeggiato o festante che sia. Strada facendo mi sono reso conto che organizziamo indirettamente ogni istante della nostra esistenza, in maniera tale da farla proseguire positivamente, anche se raramente va come ci aspettavamo. L'etilicità ovvimente ha un suo perchè nelle nostre scelte, ovvero ci indica la maniera più ovvia e sensata nella quale dovremmo indirizzarci, anche perchè da sobri ci vergogneremmo o saremmo succubi di altre scelte, magari meno istintive. Errore. L'istintività è madre della saggezza e, ogni errore, dal canto mio, è padre del buon vivere futuro.
Oggetto a parte, sono totalmente ubriaco, e non riesco a decifrare i miei pensieri.

mercoledì 9 aprile 2008

HESRVONOLPAROL

Ovvero tradotto: a che servono le parole? Ho cercato di fare questo giochino con le lettere, sarebbe da leggere nella stessa maniera in cui si leggono le lettere, quindi H sta acca eccetera. Un sms è l'unico posto utile, ma neanche tanto, per una frase del genere. L'utilizzo sbrigativo delle lettere per formare una frase di senso compiuto, ma anche no. E' una forma sadicomasochista nei confronti dell'italiano, so che può risultare sbrigativo e simpatico, ma ultimamente mi sono reinnamorato della mia lingua, per inciso da quando ho scoperto che ragazzini tra i 13 e i 17 anni storpiano le parole per "fare prima" dicono, e non lo accetto. Non puoi usare un K in maniera tale che sia CH. Anch'io lo facevo, ma ho scoperto di ritenermi più intelligente degli altri per il semplice fatto di usare bene la mia lingua. Un programma politico, ad esempio, zeppo di abbreviazioni lo riterreste serio? Io no, tantomeno sono riuscito a trovare serio un qualsiasi programma politico fin'ora. Elementi politici seri si, programmi mai. Manca meno di una settimana alle amministrative, ovvero andiamo ad eleggere chi ci amministrerà, chi deciderà quanto pagare cosa e perchè. C'era qualcuno che diceva "se sei senza arte nè parte, datti alla politica" o qualcosa del genere, ovvero se proprio non sai far nulla, diventa politico, è comunque una carriera, un lavoro checchè se ne dica. Mi ritrovo sommerso di pseudo incentivi elettorali, proposte allusive o meno per essere votati. Ma nessuno di questi politici sa che, quando mi ritroverò nel seggio elettorale con la mia bella tessera in mano, sempre che riesca a ritrovarla, chiederò di farmi annullare il voto e di metterlo a verbale. Io voterò per non votare. Il mio sondaggio, cari miei che avete votato, era solo un traino per vedere se votate comunque a un qualsiasi sondaggio. In realtà voi avete votato me alla camera, e con l'87%, quindi più del dovuto per essere eletti premier, io siederò sulla poltrona nella stanza dei bottoni. Cari miei, nessuno mai aveva avuto una tale percentuale, apparte uno stolto 12% contrario datomi sicuramente da qualche bolscevico ignorante, nella storia delle elezioni.Ah!
P.s.: Questo non era un messaggio elettorale indotto, assolutamente. E' vietato per legge, anche se non so quale, fare propaganda elettorale ad una settimana dalle elezioni. E mi chiedevo oggi perchè nei vari tg continuavano a darmi notizie politiche al posto di qualche suicidio o investimento o omicidio o rapina o qualsivoglia altra notizia più allegra. Ci sono rimasto malissimo.


Ah! Se tuo nonno sapesse..

I can’t seem to face up to the factsI’m tense and nervous and I can’t relaxI can’t sleep because my bed’s on fireDon’t touch me I’m a real live wire.Psycho KillerQu'est-ce que c'est?fa fa fa fa fa fa fa fa fa far betterRun run run run run run run awayOH OH OHPsycho KillerQu'est-ce que c'est?fa fa fa fa fa fa fa fa fa fa betterRun run run run run run run awayOh OH ohAY AY AY AY AY UmYou start a conversation you can't even finish it.You're talkin' a lot, but you're not sayin' anything.When I have nothing to say, my lips are sealed.Say something once, why say it again?Psycho Killer,Qu'est-ce que c'est?fa fa fa fa fa fa fa fa fa far betterRun run run run run run run awayOH OH OHPsycho KillerQu'est-ce que c'est?fa fa fa fa fa fa fa fa fa far betterRun run run run run run run awayOH OH OH AY AY AYA AY UMCe que j'ai fait, ce soir-làCe qu'elle a dit, ce soir-làRéalisant mon espoirJe me lance vers la gloire ... OKWe are vain and we are blindI hate people when they're not politePsycho Killer,Qu'est-ce que c'est?fa fa fa fa fa fa fa fa fa far betterRun run run run run run run awayOH OH OHPsycho Killer,Qu'est-ce que c'est?fa fa fa fa fa fa fa fa fa far betterRun run run run run run run awayOH OH OHAY AYA AY AY umoh oh oh oh oh oh oh oh....
(Talking Heads - Psycho Killer)

mercoledì 2 aprile 2008

Le regole dell'attrazione

Scartami come una caramella
disperata ti voglio fissarmi
e immaginarmi sapore sulla tua lingua
fosse l'ultimo momento di dolcezza
l'idea del mio effluvio ti inondi la mente
accarezzami per l'ultima volta
e fa sì che piacere io sia
per i tuoi sensi

Rileggendomi non mi piaccio.

sabato 29 marzo 2008

La costanza nelle parole

Doni di marzo. Grazie a chi, pur leggendosi qualcuno, è.

Eri bello
Molto più bello
Di quanto ricordassi
Di quanto ho visto,
Quel dono proveniva
Dagli occhi del sogno
Quel pregio
Mi permetteva
Di dimenticare
Tutti i tuoi passati peccati
Apparivi fragile
eppure il tuo passo
era certo di passione.
E mentre mi abbeveravo
A questa fonte tiepida,
il mio passo si allungava,
il mio walzer
diveniva fandango.
A quella bellezza
Avrei sacrificato
Il nome e la volontà.

Eppure il tuo incedere
Si svuotava di sogno,
i tuoi occhi
non riconoscevano
più quel senso
i tuoi apostrofi
rimanevano fissi
tra due parole
non si nutrivano più
di realtà le tue speranze.

Ai patti suggellati
Non ho negato il mio nome,
né l’ho svuotato di senso,
né l’ho privato del suono,
ha mutato solo il colore,
con il passare della stagione.

A te ,musa antica,
mia mano adorata,
non ho negato il ricordo,
ma sul tuo altare,
già mi sono immolata,
e questo è l’ultimo canto,
un canto senza ritorno.

venerdì 28 marzo 2008

Il dubbio dell '

Oggi mi sono sentito ignorante una volta di piu. Ho avuto conferma che l apostrofo in qual e non ci va assolutamente, ma io, convinto della sua belta in quello spazio ristretto, lo mettevo sempre. Anche se c e chi m aveva detto che era un grave errore di ortografia. Non ci pensavo piu ormai..

Volutamente ho evitato di usare accenti e apostrofi, per ricordarmi che qual è si scrive così: qual è. Riserva di apostrofi per i giorni a venire '''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''.

mercoledì 26 marzo 2008

Concretizzazione sconnessa

Da un pò di tempo ormai chiedo a chiunque conosca di leggere questo blog, un pò per pubblicizzarmi, un pò per vedere cosa ne pensino. Realmente ho ricevuto poche risposte, seppur positive. Però nulla più. Alchè, da oggi, metterò un box per un sondaggio:
secondo voi, sono portato per la scrittura?
Ovvero: vi rompete i coglioni mentre leggete quello che scrivo? E' tutto senza senso oppure è troppo personale? Qualunque cosa, non mi farebbe male ricevere qualche consiglio, anche da chi non conosco. Anzi, quando le persone non le conosci fai meno fatica a sopportare un commento critico negativo, che poi è sempre positivo.
L'altra notte ho sognato di lavorare in un quotidiano durante gli anni '70, se avete presente il film di Bellocchio "Sbatti il mostro in prima pagina" avrete una chiara visione d'insieme di dove si svolgeva l'azione soporifera. Discutendo con il caporedattore, era giunto alla conclusione che non sapessi scrivere, che uno stile come il mio non avrebbe fatto strada e che non ero portato per quel tipo di lavoro, visto che non mi impegnavo come, invece, avrei dovuto.
Le stesse cose che mi aveva detto il mio ex caporedattore quando ci litigai e lasciai il giornale per il quale lavoravo.

Le votazioni si chiuderanno il 5 aprile intorno alle 12.45
E non fate i voltagabbana

A silvia

Per un attimo vorrei usare questo blog per miei fini, senza usare parallelismi ermetici o cagate del genere.
Vorrei ringraziarti per essere stata mia compagna di una serata qualunque, confidente e amica. Onestamente, seppur non conoscendolo, se non con un "ciao, come va", lo invidio per aver vissuto le tue fasi, le tue decisioni. E' fortunato, e sfortunato nel tempo stesso. Se t'avesse conosciuta un paio d'anni prima, in maniera tale da essere ciò che siete, sarebbe stato più ricco. Dentro.
Scusate ora se ho potuto rivolgermi ad una sola persona usando questo spazio libero.
Tanto è mio, che mi fotte.


L'estate che veniva con le nuvole rigonfie di speranza nuovi amori da piazzare sotto il sole il sole che bruciava lunghe spiagge di silicio e tu crescevi, crescevi sempre più bella fiorivi sfiorivano le viole e il sole batteva su di me e tu prendevi la mia mano mentre io aspettavo i passi delle onde che danzavano sul mare a piedi nudi come un sogno di follie venduto all'asta la notte quella notte cominciava un po' perversa e mi offriva tre occasioni per amarti e tu fiorivi sfiorivano le viole e il sole batteva su di me e tu prendevi la mia mano mentre io aspettavo il sole che bruciava bruciava bruciava bruciava e tu crescevi crescevi crescevi più bella più bella fiorivi sfiorivano le viole e il sole batteva su di me e tu prendevi la mia mano mentre io aspettavo te mentre io oh ye aspettavo te si lavora e si produce si amministra lo stato il comune si promette e si mantiene a volte mentre io oh ye aspettavo te il marchese La Fayette ritorna dall'America importando la rivoluzione e un cappello nuovo mentre io oh ye aspettavo te ancora penso alle mie donne quelle passate e le presenti le ricordo appena mentre io oh ye aspettavo te Otto von Bismarck-Shonhausen per l'unità germanica si annette mezza Europa mentre io aspettavo te Michele Novaro incontra Mameli e insieme scrivono un pezzo tuttora in
voga mentre io oh ye aspettavo
(Rino Gaetano - Sfiorivano le viole)

P.s.: se provi a disegnare un fumetto di questa serata ti uscirà una nuvola bordeaux. Libertà alle parole, in vino veritas.

martedì 25 marzo 2008

La vita se ne frega

Scorrimento veloce, primo piano.

Come da oggetto.

I momenti labili

Sigaretta alla mano. Punto. Pensi che comunque vada qualcosa dal cilindro la tirerai fuori. Pensi di voler credere ad ogni costo nella fiducia data. Punto. Cambi mai opinione su persone che hai avuto accanto? Capisci. Ti rendi conto tutto d'un fiato che la volitività è argomento di ottima discussione. Cambi. L'aria ti strozza, non ti aiuta più, non vuole saperne di uscire. Rifletti. Qual'è il vero significato delle parole? Si mente per piacere proprio o per un tornaconto? Pensi. Qual'è stato il giorno più bello della tua vita? Raccogli come briciole sparse su una mulattiera tutti i tuoi pensieri. Ricordi. E ne comprendi i minimi errori, quelli fatti da te e dagli altri. Tutto riesci a vederlo in una luce diversa, come se avessi vissuto il momento da spettatore. Comprendi. E' una grande arte capire cose che potevano sembrare normali, un qualunque gesto, una qualunque frase portano in secondo piano tutto il resto. Punto.
I really can't understand. Non riesco proprio a capire.
Con amore,
me.

we chase misprinted lies, we face the path of time, and yet i fight, and yet i fight this battle all alone, none to cry to, no place to call home. my gift of self is raped, my privacy is raked, and yet i find, and yet i find repeating in my head, if i can't be my own, i'd feel better dead.
(Alice in chains - Nutshell)

domenica 16 marzo 2008

mercoledì 12 marzo 2008

La neve porta consiglio

Sperando che la foto possa essere quanto più esaustiva possibile.
A parole vuote, a fatti concreti.

Quando la notte divenne giorno

Alba è la parola più comune per chi vede sorgere il sole di un nuovo giorno.
Vi siete mai chiesti com'è l'alba di una giornata nuvolosa? Io si, o meglio, ne sono stato un fortunato spettatore, ma per caso. Nulla voluto, nulla pensato, anzi, minimamente potevo immaginare di assistere ad uno spettacolo del genere. Il cielo, quando è ricoperto da quelli che alcuni potrebbero definire soffici addensamenti, ma che in realtà sono una trappola malefica per i paracadutisti o piloti inesperti, ha un non so cosa di vago, effimero. Seppure le nuvole e i cieli ricoperti d'esse sono quasi una costante nelle giornate invernali, posso assicurare che mai mi sarei aspettato che esistesse anche un sole che sorge dietro le grige distese cumuliformi. Nessuno si ferma a riflettere che questo, quotidiano, avventimento c'è anche quando non si vede. Volando a circa 10000 metri dal suolo, nella primissima mattinata di una fredda giornata invernale, ho scoperto cosa vuol dire realmente vedere il sole sorgere. Non te ne rendi nemmeno conto, spunta da nulla, ed eccolo li, furbetto, ti lascia perplesso, come se fino ad allora fosse rimasto nascosto dietro una tendina azzurro cielo per poi mostrarsi a te, che nemmeno calcolavi potesse venir fuori.
Buongiorno, luna.

lunedì 3 marzo 2008

La forza delle peculiarità

Io ti amo.
Dici?
Dico.
Io ho i baffi.
E con ciò?
Tu disprezzi i baffi.

Con questo piccolo botta e risposta tra due amanti, vorrei porvi il seguente dilemma:
Ma l'amore segue la sua strada?

domenica 2 marzo 2008

Sarò breve

Ho appurato che in meno di un mese ho perso circa 8 kg che, per quanto possa interessarvi, è una cosa che a lungo termine mi deprime. Prima, e con prima intendo circa due anni e qualcosa fa, ero veramente magro, pesavo circa 68 o 69 kg. Essendo alto 1,86, o giù di li, ero leggermente sottopeso. Poi ho cominciato a prendere peso, sempre più, e mi piaceva come situazione, vedevo il mio corpo aumentare in circonferenza, alla fine ero sempre un pò triste quando la gente mi diceva "sei troppo magro". Ora che ero arrivato a 84kg ero sereno con me stesso, mi piaceva anche vedere mia madre sclerare perchè pensava potessi ingrassare troppo.
E qui torniamo al mese iniziale: non so perchè, ma ho perso 8 kg, e mi mancano..

venerdì 29 febbraio 2008

Ode alla birra

La birra
è buona

Cos'altro vorreste scrivere sulla birra scusate? Se volete partecipare al sondaggio "Dì la tua sulla birra" prego, fate pure.

La perfezione dell'imperfezione

Ogni quanto ascoltate musica nella vostra giornata? Se devo essere sincero, io non me ne sono mai reso conto. La musica fa parte della nostra vita da sempre, fin da quando eravamo nel grembo delle nostre depresse madri vedendosi così grasse e stanche, sino all'ultima nota che sentiremo, ipoteticamente perchè non si sa mai, scaturire da un organo il giorno del trapasso. Ebbene nella mia giornata la musica prende quasi il 64% del tempo, seppure io non me ne renda minimamente conto. Si è in auto e si ascolta musica, si va al lavoro o in università a piedi o in autobus e la stragrande maggioranza delle persone ha un lettore mp3 che spande note nelle orecchie, si è in palestra e la musica scandisce il ritmo dei movimenti. Anche nei momenti felici o cupi delle giornate la musica c'è, ci aiuta ad essere più felici o renderci più tristi, perchè a tutti piace, e non negatelo, sentirsi ancora più tristi quando in sottofondo c'è una canzone che ci ricorda un momento particolare, e magari in quel particolare momento c'era la stessa canzone.
Il rendersi conto che la musica c'è è tutto un altro discorso, non ci si fa nemmeno caso. Essa scandisce i momenti della nostra vita, e nessuno si degna di dedicarle una canzone?

giovedì 28 febbraio 2008

Cosa ho letto e mi è piaciuto

Innanzitutto vorrei ringraziare sentitamente questo ragazzo http://www.skakkinostri.it/profile.aspx?id_utente=9531. Non scherzo, ho letto il suo profilo, alquanto simile a quello di molti altri,e come in molti altri profili, sparsi qua e la per il web e non solo in quello sopraccitato, è presente il "amo & odio" stile Amelie Poulain, protagonista del film Il meraviglioso mondo di Amelie. Cosa ho letto che mi ha colpito: di certo non le citazioni di aforismi di Wilde, anch'esse troppo viste come quelle di Morrison, o gli stralci di canzoni di Ligabue, ma per l'appunto una delle cose scritte tra l'amo & odio, per la precisione nell'odio: odio innamorarmi perdutamente di una ragazza che nemmeno mi conosce, o una cosa del genere.
Odio quest'affermazione, ma mi è piaciuta perchè ne ho potuto prendere spunto per liberare pensieri vaghi mai focalizzati, e tutt'a un tratto vividi e percettibili, proprio davanti ai miei occhi. Cosa c'è di più bello di innamorarsi di un'idea? La sola cosa di poter immaginare nel giro di pochissimi minuti, secondi o frazioni d'essi di avere una situazione/storia con una persona che non conosci,non hai mai visto e di cui non sai nulla, non è di per sè emozionante? E' come ritornare bambino e riscoprire, come fosse la prima volta, una cosa nuova. Rimani lì, stupito di te stesso e di come la fantasia delle cose ti abbia portato a vedere con occhi nuovi qualcosa, per alcuni, solita.
E' da ammirare questo ragazzo, 19 anni, iscritto a beni culturali dell'ateneo di bari, che non si rende più conto di essere in grado di poter fantasticare ad occhi aperti sulle cose e sulle persone. In maniera infantile.
Bellissimo.

mercoledì 27 febbraio 2008

Come don chisciotte

Le prendo
dai mulini
al vento

NdR: notsasi che i mulini sono a vento, ma io sono al vento.

lunedì 25 febbraio 2008

La forma delle cose

Entrando nella vita di qualcuno si rischia sempre di dover essere parte dell'ombra di questa persona, vivere ciò che vive, sentire ciò che sente, vedere ciò che vede. Quando quel qualcosa è turpe o malsano si rischia di cadere nello stesso vortice. E si finisce col soffrire della mancanza del dolore quando perdi ciò che vivevi. Gli uomini, siano donne siano uomini, sono degli strani esseri.

sabato 23 febbraio 2008

venerdì 8 febbraio 2008

Il freddo lo possiamo anche sentire dentro




Walked in the cold air
Freezing breath on a window plane
Lying and waiting
A man in the dark in a picture frame
So mystic and soulful
A voice reaching out in a piercing cry
It stays with you until
The feeling has gone only you and I
It means nothing to me
This means nothing to me
Oh, Vienna
The music is weaving
Haunting notes, pizzicato strings
The rhythm is calling
Alone in the night as the daylight brings
A cool empty silence
The warmth of your hand and a cold grey sky
It fades to the distance
The image has gone only you and I
It means nothing to me
This means nothing to me
Oh, Vienna
This means nothing to me
This means nothing to me
Oh, Vienna

Ultravox - Vienna

giovedì 7 febbraio 2008

Visioni d'autore

Oltre il grigio delle nuvole
c'è sempre l'azzurro del cielo.

Chi vive in baracca, chi suda il salariochi ama l’amore e i sogni di gloriachi ruba pensioni, chi ha scarsa memoriaChi mangia una volta, chi tira al bersagliochi vuole l’aumento, chi gioca a Sanremochi porta gli occhiali, chi va sotto un trenoChi ama la zia, chi va a Porta Piachi trova scontato, chi come ha trovatona na na na na na na na naMa il cielo è sempre più blu uh uh, uh uh,ma il cielo è sempre più blu uh uh, uh uh, uh uh…Chi sogna i milioni, chi gioca d’azzardochi gioca coi fili, chi ha fatto l’indianochi fa il contadino, chi spazza i cortilichi ruba, chi lotta, chi ha fatto la spiana na na na na na na na naMa il cielo è sempre più blu uh uh, uh uh,ma il cielo è sempre più blu uh uh, uh uh, uh uh…Chi è assunto alla Zecca, chi ha fatto cileccachi ha crisi interiori, chi scava nei cuorichi legge la mano, chi regna sovranochi suda, chi lotta, chi mangia una voltachi gli manca la casa, chi vive da solochi prende assai poco, chi gioca col fuocochi vive in Calabria, chi vive d’amorechi ha fatto la guerra, chi prende il sessantachi arriva agli ottanta, chi muore al lavorona na na na na na na na naMa il cielo è sempre più blu uh uh, uh uh,ma il cielo è sempre più blu uh uh, uh uh,ma il cielo è sempre più bluChi è assicurato, chi è stato multatochi possiede ed è avuto, chi va in farmaciachi è morto di invidia o di gelosiachi ha torto o ragione, chi è Napoleonechi grida “al ladro!”, chi ha l’antifurtochi ha fatto un bel quadro, chi scrive sui murichi reagisce d’istinto, chi ha perso, chi ha vintochi mangia una volta, chi vuole l’aumentochi cambia la barca felice e contentochi come ha trovato, chi tutto sommatochi sogna i milioni, chi gioca d’azzardochi parte per Beirut e ha in tasca un miliardochi è stato multato, chi odia i terronichi canta Prévert, chi copia Baglionichi fa il contadino, chi ha fatto la spiachi è morto d’invidia o di gelosiachi legge la mano, chi vende amuletichi scrive poesie, chi tira le retichi mangia patate, chi beve un bicchierechi solo ogni tanto, chi tutte le serena na na na na na na na naMa il cielo è sempre più blu uh uh, uh uh,ma il cielo è sempre più blu uh uh, uh uh, uh uh

Rino Gaetano - Ma il cielo è sempre più blu

Le novità inaccessibili

Oggi mi sento vuoto. Non so cosa, ma so che c'è qualcosa manca all'interno di me, del mio spirito, se ne ho mai posseduto uno. C'è gente che mi dice che, pur avendomi conosciuto, non ha mai colto a pieno la mia essenza. Ma l'ho mai colta io stesso? Non saprei definirlo. E' da tempo immemore che vago alla ricerca di me stesso, senza mai trovarmi, forse il mio io si nasconde meglio di quanto potessi pensare. Ho trovato un nuovo lavoro, assicurato, ferie pagate, bene retribuito, a tempo indeterminato. Mi fa cagare. E' macchinoso, uguale, zero novità, tipo catena di montaggio. Qualcuno mi dice, o potrebbe, fregatene, è un lavoro alla fine e qui da noi, come chissà dove altro, c'è un'ottima carenza di lavoro, e una cosa del genere va sfruttata, ci sono possibilità di carriera. Quando ti ricapita una cosa del genere? Mai, spero, mai più. Omissis obbligata sul nome del datore del lavoro, me ne vergogno troppo, però al momento mi servono quantitativi di denaro in maniera improcrastinabile. Mi manca un lavoro dove poter sfruttare la mia fantasia, le mie doti celebrali e quanto più amavo fare, ovvero lavorare di mente. Un lavoro estroso, artistico o che ne so. Mi mancavano anche i lavori dove inizi la mattina alle 9 e finivi alle 17. Tipo ufficio, cosa che ho sempre odiato, ma dopo vari lavori in pub notturni, cominci ad odiare il dover lavorare di notte quando il mondo esce di casa o dall'ufficio, e si reincontra in un turbine amoroso con le tenebre. Mi mancava svegliarmi presto la mattina, che poteva essere anche prima delle 11, e sentire il freddo vero sulla pelle. Mi mancano tutte queste piccole cose. Ho voglia di andar via dalla mia città, dalla mia regione. Un tempo avevo solo voglia di trasferirmi 500km più a nord, ora quei pochi chilometri li sento stretti. Mi strozzano l'aria in gola. Non riesco a calibrare un pensiero puntando al futuro. Voglio emigrare. Mi sento disprezzato in questa patria natia, quando altrove mi sono sentito nato per una seconda, terza, quarta volta.
Chi siete voi veramente? Esseri speranzosi di un futuro nel belpaese, che è anche una marca di latticini.

domenica 27 gennaio 2008

Cosa va e cosa non va


Dopotuttto è pur vero che i sentimenti hanno vita da idee,non so come mi è venuta fuori 'sta stronzata,ma è pur sempre sensata.Senza ombra di dubbio il nostro paese sta vivendo un momento un pò strano,illogico sotto certi punti di vista,ma c'è chi questo punto di vista lo conosce da molto prima di noi.Tutto quello che noi,e per noi intendo chiunque sia nella fascia di età tra i 15 e i 27 anni,cioè le età in cui la politica può essere utile sia per un punto di vista di informazione e crescita a livello personale,sia per un puro carattere economico-lavorativo,stiamo vivendo,è stato vissuto da qualcuno prima di noi,anni prima.Chiunque sia nato dall'81 fino al,facendo rapidi calcoli,'93,ovvero i quindici anni,età in cui conosci la politica sotto qualche punto di vista o svista,ideologico o puramente disfattista nei confronti della realtà che ti si presenta,soprattutto casalinga nella maggior parte dei casi,si trova nel pericolo di preoccuparsi di cosa può andare e non andare in questo lurido belpaese.Ci si ritrova con la consapevolezza del non sapere,ovvero una non consapevolezza della consapevolezza,o viceversa.In tutto ciò vi descrivo me: un sognatore disfattista,ovvero la quint'essenza del tipico modello di italiano.Attaccato non tanto alle proprie radici,quanto a quello che esse possano proporre per un prossimo futuro,convinto delle proprie potenzialità esposte,perchè se scoprisse le nascoste diventerebbe un prodigio,sicuro nelle cose che fa finchè la classica goccia del traboccante vaso non fa sì che tutta la sua sicurezza possa essere dispersa nel nulla.Cosa pensate che uno come me,diploma alla mano,possa aspettarsi delle prospettive di vita in questo paese?Nessuna.La possibilità di costruirsi un futuro,una famiglia o un avvenire va a disperdersi nel circolo vizioso delle feci,affanculo.Perchè scrivere tutto ciò?Uno può pur sempre bere una goccia di troppo,e sentire che le cose flusicono così più facilmente,non tanto la voglia di sfogarsi,quanto il concatenarsi dei pensieri,e se sono riuscito a scrivere concatenarsi vuol dire che il mio organismo ha il vaccino per la sbornia.E ne fa uso.
E' tempo di fuggire,e chi vi dice che è una scelta vile,sappiate che il primo vile è chi lo dice.Non ci credo più nelle potenzialità del paese.Gli anni '50 sono finiti 60 anni fa.

martedì 23 ottobre 2007

Prendi la parte,e mettila nell'arte



Questo è uno dei pochi lavori che ho creato, recuperato su internet dal sito della casa di produzioni per la quale lavoro. E' un corto facente parte di un progetto formativo o nonsocosa, in pratica i ragazzi dovevano essere registi, attori, cameraman, tecnici del montaggio e del suono. Dovevano, ma in conclusione ho dovuto aiutarli per non sforare con i tempi e riuscire a consegnare il filmato in tempo per una proiezione di corti scolastici.
Non fatevi ingannare dai titoli di coda, alla fine avrebbero dovuto fare tutto loro.
Oppure fatevi ingannare.

cliccate sull'immagine per visualizzare il filmato

giovedì 11 ottobre 2007

Prego, l'uscita è da quella parte


Vi siete mai chiesti come mai in certe situazioni vi capita di comportarvi da amebe? Ovvero lasciate che il nulla vi travolga, non cercate di tener testa alle situazioni di difficoltà, di lasciarvi sopraffare dalle altrui decisioni, come se in voi non ci sia la voglia di voler combattere, perchè la delusione è stata così grossa che ormai vivete come foste in coma vegetativo?

Se la descrizione vi rappresenta, vi prego di prendere quella porta, aprirla e guardare aldilà dell'uscio. Sarà sconvolgente. Non abbiate paura delle cose che vi si possono porre davanti. E' tutto un metodo per mettervi alla prova..

sabato 1 settembre 2007

La follia della professionalità

Capita, anche a chi è pronto a tutto, a doversi trovare davanti all'impossibilità delle proprie azioni, quando chi ti è di fronte non ha alcun senso logico, ovvero nulla nel cervello. E anche chi, professionalmente, è un uomo "quadrato", certe volte riesce tondo.

Nel qual caso un dottore. Un dottore in medicina.

Solo perchè tu sei paranoico non vuol dire che loro non siano davvero là fuori a cercarti.

sabato 28 luglio 2007

Che intenzioni hai per questa estate?


Vola con noi,esperienze indimenticabili assicurate!

L'uomo più fico del mondo

Se questo è un uomo..

clickme!

Quando l'uomo corre verso il nulla

Un tempo si era eroi,magnati del tempo perso e di quello libero.Si credeva a tutto e in tutti,oddio non eravamo proprio così coglioni,ma quasi.E si creava,si inventavano nuove cose,chi per passione e chi per perdere altro tempo.

click me