sabato 29 marzo 2008

La costanza nelle parole

Doni di marzo. Grazie a chi, pur leggendosi qualcuno, è.

Eri bello
Molto più bello
Di quanto ricordassi
Di quanto ho visto,
Quel dono proveniva
Dagli occhi del sogno
Quel pregio
Mi permetteva
Di dimenticare
Tutti i tuoi passati peccati
Apparivi fragile
eppure il tuo passo
era certo di passione.
E mentre mi abbeveravo
A questa fonte tiepida,
il mio passo si allungava,
il mio walzer
diveniva fandango.
A quella bellezza
Avrei sacrificato
Il nome e la volontà.

Eppure il tuo incedere
Si svuotava di sogno,
i tuoi occhi
non riconoscevano
più quel senso
i tuoi apostrofi
rimanevano fissi
tra due parole
non si nutrivano più
di realtà le tue speranze.

Ai patti suggellati
Non ho negato il mio nome,
né l’ho svuotato di senso,
né l’ho privato del suono,
ha mutato solo il colore,
con il passare della stagione.

A te ,musa antica,
mia mano adorata,
non ho negato il ricordo,
ma sul tuo altare,
già mi sono immolata,
e questo è l’ultimo canto,
un canto senza ritorno.

venerdì 28 marzo 2008

Il dubbio dell '

Oggi mi sono sentito ignorante una volta di piu. Ho avuto conferma che l apostrofo in qual e non ci va assolutamente, ma io, convinto della sua belta in quello spazio ristretto, lo mettevo sempre. Anche se c e chi m aveva detto che era un grave errore di ortografia. Non ci pensavo piu ormai..

Volutamente ho evitato di usare accenti e apostrofi, per ricordarmi che qual è si scrive così: qual è. Riserva di apostrofi per i giorni a venire '''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''.

mercoledì 26 marzo 2008

Concretizzazione sconnessa

Da un pò di tempo ormai chiedo a chiunque conosca di leggere questo blog, un pò per pubblicizzarmi, un pò per vedere cosa ne pensino. Realmente ho ricevuto poche risposte, seppur positive. Però nulla più. Alchè, da oggi, metterò un box per un sondaggio:
secondo voi, sono portato per la scrittura?
Ovvero: vi rompete i coglioni mentre leggete quello che scrivo? E' tutto senza senso oppure è troppo personale? Qualunque cosa, non mi farebbe male ricevere qualche consiglio, anche da chi non conosco. Anzi, quando le persone non le conosci fai meno fatica a sopportare un commento critico negativo, che poi è sempre positivo.
L'altra notte ho sognato di lavorare in un quotidiano durante gli anni '70, se avete presente il film di Bellocchio "Sbatti il mostro in prima pagina" avrete una chiara visione d'insieme di dove si svolgeva l'azione soporifera. Discutendo con il caporedattore, era giunto alla conclusione che non sapessi scrivere, che uno stile come il mio non avrebbe fatto strada e che non ero portato per quel tipo di lavoro, visto che non mi impegnavo come, invece, avrei dovuto.
Le stesse cose che mi aveva detto il mio ex caporedattore quando ci litigai e lasciai il giornale per il quale lavoravo.

Le votazioni si chiuderanno il 5 aprile intorno alle 12.45
E non fate i voltagabbana

A silvia

Per un attimo vorrei usare questo blog per miei fini, senza usare parallelismi ermetici o cagate del genere.
Vorrei ringraziarti per essere stata mia compagna di una serata qualunque, confidente e amica. Onestamente, seppur non conoscendolo, se non con un "ciao, come va", lo invidio per aver vissuto le tue fasi, le tue decisioni. E' fortunato, e sfortunato nel tempo stesso. Se t'avesse conosciuta un paio d'anni prima, in maniera tale da essere ciò che siete, sarebbe stato più ricco. Dentro.
Scusate ora se ho potuto rivolgermi ad una sola persona usando questo spazio libero.
Tanto è mio, che mi fotte.


L'estate che veniva con le nuvole rigonfie di speranza nuovi amori da piazzare sotto il sole il sole che bruciava lunghe spiagge di silicio e tu crescevi, crescevi sempre più bella fiorivi sfiorivano le viole e il sole batteva su di me e tu prendevi la mia mano mentre io aspettavo i passi delle onde che danzavano sul mare a piedi nudi come un sogno di follie venduto all'asta la notte quella notte cominciava un po' perversa e mi offriva tre occasioni per amarti e tu fiorivi sfiorivano le viole e il sole batteva su di me e tu prendevi la mia mano mentre io aspettavo il sole che bruciava bruciava bruciava bruciava e tu crescevi crescevi crescevi più bella più bella fiorivi sfiorivano le viole e il sole batteva su di me e tu prendevi la mia mano mentre io aspettavo te mentre io oh ye aspettavo te si lavora e si produce si amministra lo stato il comune si promette e si mantiene a volte mentre io oh ye aspettavo te il marchese La Fayette ritorna dall'America importando la rivoluzione e un cappello nuovo mentre io oh ye aspettavo te ancora penso alle mie donne quelle passate e le presenti le ricordo appena mentre io oh ye aspettavo te Otto von Bismarck-Shonhausen per l'unità germanica si annette mezza Europa mentre io aspettavo te Michele Novaro incontra Mameli e insieme scrivono un pezzo tuttora in
voga mentre io oh ye aspettavo
(Rino Gaetano - Sfiorivano le viole)

P.s.: se provi a disegnare un fumetto di questa serata ti uscirà una nuvola bordeaux. Libertà alle parole, in vino veritas.

martedì 25 marzo 2008

La vita se ne frega

Scorrimento veloce, primo piano.

Come da oggetto.

I momenti labili

Sigaretta alla mano. Punto. Pensi che comunque vada qualcosa dal cilindro la tirerai fuori. Pensi di voler credere ad ogni costo nella fiducia data. Punto. Cambi mai opinione su persone che hai avuto accanto? Capisci. Ti rendi conto tutto d'un fiato che la volitività è argomento di ottima discussione. Cambi. L'aria ti strozza, non ti aiuta più, non vuole saperne di uscire. Rifletti. Qual'è il vero significato delle parole? Si mente per piacere proprio o per un tornaconto? Pensi. Qual'è stato il giorno più bello della tua vita? Raccogli come briciole sparse su una mulattiera tutti i tuoi pensieri. Ricordi. E ne comprendi i minimi errori, quelli fatti da te e dagli altri. Tutto riesci a vederlo in una luce diversa, come se avessi vissuto il momento da spettatore. Comprendi. E' una grande arte capire cose che potevano sembrare normali, un qualunque gesto, una qualunque frase portano in secondo piano tutto il resto. Punto.
I really can't understand. Non riesco proprio a capire.
Con amore,
me.

we chase misprinted lies, we face the path of time, and yet i fight, and yet i fight this battle all alone, none to cry to, no place to call home. my gift of self is raped, my privacy is raked, and yet i find, and yet i find repeating in my head, if i can't be my own, i'd feel better dead.
(Alice in chains - Nutshell)

domenica 16 marzo 2008

mercoledì 12 marzo 2008

La neve porta consiglio

Sperando che la foto possa essere quanto più esaustiva possibile.
A parole vuote, a fatti concreti.

Quando la notte divenne giorno

Alba è la parola più comune per chi vede sorgere il sole di un nuovo giorno.
Vi siete mai chiesti com'è l'alba di una giornata nuvolosa? Io si, o meglio, ne sono stato un fortunato spettatore, ma per caso. Nulla voluto, nulla pensato, anzi, minimamente potevo immaginare di assistere ad uno spettacolo del genere. Il cielo, quando è ricoperto da quelli che alcuni potrebbero definire soffici addensamenti, ma che in realtà sono una trappola malefica per i paracadutisti o piloti inesperti, ha un non so cosa di vago, effimero. Seppure le nuvole e i cieli ricoperti d'esse sono quasi una costante nelle giornate invernali, posso assicurare che mai mi sarei aspettato che esistesse anche un sole che sorge dietro le grige distese cumuliformi. Nessuno si ferma a riflettere che questo, quotidiano, avventimento c'è anche quando non si vede. Volando a circa 10000 metri dal suolo, nella primissima mattinata di una fredda giornata invernale, ho scoperto cosa vuol dire realmente vedere il sole sorgere. Non te ne rendi nemmeno conto, spunta da nulla, ed eccolo li, furbetto, ti lascia perplesso, come se fino ad allora fosse rimasto nascosto dietro una tendina azzurro cielo per poi mostrarsi a te, che nemmeno calcolavi potesse venir fuori.
Buongiorno, luna.

lunedì 3 marzo 2008

La forza delle peculiarità

Io ti amo.
Dici?
Dico.
Io ho i baffi.
E con ciò?
Tu disprezzi i baffi.

Con questo piccolo botta e risposta tra due amanti, vorrei porvi il seguente dilemma:
Ma l'amore segue la sua strada?

domenica 2 marzo 2008

Sarò breve

Ho appurato che in meno di un mese ho perso circa 8 kg che, per quanto possa interessarvi, è una cosa che a lungo termine mi deprime. Prima, e con prima intendo circa due anni e qualcosa fa, ero veramente magro, pesavo circa 68 o 69 kg. Essendo alto 1,86, o giù di li, ero leggermente sottopeso. Poi ho cominciato a prendere peso, sempre più, e mi piaceva come situazione, vedevo il mio corpo aumentare in circonferenza, alla fine ero sempre un pò triste quando la gente mi diceva "sei troppo magro". Ora che ero arrivato a 84kg ero sereno con me stesso, mi piaceva anche vedere mia madre sclerare perchè pensava potessi ingrassare troppo.
E qui torniamo al mese iniziale: non so perchè, ma ho perso 8 kg, e mi mancano..