giovedì 7 febbraio 2008

Le novità inaccessibili

Oggi mi sento vuoto. Non so cosa, ma so che c'è qualcosa manca all'interno di me, del mio spirito, se ne ho mai posseduto uno. C'è gente che mi dice che, pur avendomi conosciuto, non ha mai colto a pieno la mia essenza. Ma l'ho mai colta io stesso? Non saprei definirlo. E' da tempo immemore che vago alla ricerca di me stesso, senza mai trovarmi, forse il mio io si nasconde meglio di quanto potessi pensare. Ho trovato un nuovo lavoro, assicurato, ferie pagate, bene retribuito, a tempo indeterminato. Mi fa cagare. E' macchinoso, uguale, zero novità, tipo catena di montaggio. Qualcuno mi dice, o potrebbe, fregatene, è un lavoro alla fine e qui da noi, come chissà dove altro, c'è un'ottima carenza di lavoro, e una cosa del genere va sfruttata, ci sono possibilità di carriera. Quando ti ricapita una cosa del genere? Mai, spero, mai più. Omissis obbligata sul nome del datore del lavoro, me ne vergogno troppo, però al momento mi servono quantitativi di denaro in maniera improcrastinabile. Mi manca un lavoro dove poter sfruttare la mia fantasia, le mie doti celebrali e quanto più amavo fare, ovvero lavorare di mente. Un lavoro estroso, artistico o che ne so. Mi mancavano anche i lavori dove inizi la mattina alle 9 e finivi alle 17. Tipo ufficio, cosa che ho sempre odiato, ma dopo vari lavori in pub notturni, cominci ad odiare il dover lavorare di notte quando il mondo esce di casa o dall'ufficio, e si reincontra in un turbine amoroso con le tenebre. Mi mancava svegliarmi presto la mattina, che poteva essere anche prima delle 11, e sentire il freddo vero sulla pelle. Mi mancano tutte queste piccole cose. Ho voglia di andar via dalla mia città, dalla mia regione. Un tempo avevo solo voglia di trasferirmi 500km più a nord, ora quei pochi chilometri li sento stretti. Mi strozzano l'aria in gola. Non riesco a calibrare un pensiero puntando al futuro. Voglio emigrare. Mi sento disprezzato in questa patria natia, quando altrove mi sono sentito nato per una seconda, terza, quarta volta.
Chi siete voi veramente? Esseri speranzosi di un futuro nel belpaese, che è anche una marca di latticini.

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