lunedì 23 giugno 2008

Niente capita a giugno

In realtà la sveglia suona sempre con mezzo minuto di anticipo, il caldo e l'umidità sono diventati una seconda pelle. Il sole brucia cute e occhi, schiarisce i capelli. Di vento nessuno parla più da tempo, ormai. Qualche lavoro per riempire giorni altrimenti troppo vuoti, troppo caldi. Perlomeno hai un motivo per entrare in auto, abbassare i finestrini e correre per ritrovare il fresco, quello che ti fa scivolare il sudore sul collo e ti stordisce. E' strano sentirsi storditi per il fresco che riprende i suoi piccoli spazi, si lascia percepire. L'odore è una variante estrema, così forte ma anche così impercettibile. Un misto di salsedine, campagna, sabbia, bagnoschiuma e troppo deodorante per coprire la paura dell'estate.
Estate.
Estate.
Estare. Bene con se stessi, bene con lo sguardo puntato al cielo, mentre la retina si brucia costantemente piano. Bene pensando che non sai cosa fare questi mesi, uguali nella loro diversità rispetto agli altri. I mesi delle vacanze, agognati dagli studenti, dai lavoratori un pò meno. Sono quelli che l'estate la vivono, la soffrono, ma non la godono, se non per una settimana o due. Quattordici giorni in 365 di una vita.
Triste l'estate.
Estate.
Estate.
Estate..

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