sabato 28 giugno 2008

L_ego

Solitamente quando viaggio cerco sempre di scoprire nuovi posti, incontrare nuova gente. Capita anche di ritornare in luoghi già visitati, stare con persone già conosciute. Ma ogni volta è comunque un'esperienza diversa, impari a conoscere nuovi stati d'animo, nuovi anfratti dei quali ti sembrava impossibile immaginarne l'esistenza. Roma è una città stupida. O meglio, il viaggiatore medio che visita Roma è stupido, decide di concentrarsi sui soliti monumenti, le solite piazze, i soliti musei. Stranamente è proprio dove si crede non ci sia nulla che nasce la vita, notturna o diurna, l'eccedere del caos a volte risulta vitale per riuscire a sentirsi lontanamente a casa.
Il caldo da alla testa.

giovedì 26 giugno 2008

Scusate, ho frainteso io

Strano che la gente riesca a calibrare i propri pensieri solo, o maggiormente, nelle ore notturne. Probabilmente il cervello gira ad una velocità più bassa ma costante, aiutandoci dunque a mettere ordine alle varie idee. O probabilmente esso è sfruttato meno e meno freneticamente rispetto alle ore diurne. Forse il semplice riconoscere i colori, odori e suoni fa sì che il cervello lavori più velocemente di giorno, quando tutto ciò è più vivido, mentre la notte è labile. Probabile anche che possa sbagliare, che siano mie idee e non riesca a metterle a fuoco. Forse il mio cervello corre troppo, colpa dei muri gialli e arancioni che mi circondano, della lampada al neon così soffusa, del ventilatore e della musica, del posacenere d'ottone, del pacchetto di sigarette gialle, della penna rossa e di quella azzurra, della foto sul mio cellulare, dell'orologio e del barometro. Della fiamma del mio accendino e di quella nel petto, dei miei piercings, dei miei capelli lunghi e del caldo che ne consegue.
Chi ha ragione e chi torto?



Siamo noi, siamo in tanti
Ci nascondiamo di notte
Per paura degli automobilisti
Dei linotipisti
Siamo gatti neri
Siamo pessimisti
Siamo i cattivi pensieri
Non abbiamo da mangiare
Com'è profondo il mare
Com'è profondo il mare
Babbo, che eri un gran cacciatore
Di quaglie e di fagiani
Caccia via queste mosche
Che non mi fanno dormire
Che mi fanno arrabbiare
Com'è profondo il mare
Com'è profondo il mare
E' inutile
Non c'è più lavoro
Non c'è più decoro
Dio o chi per lui
Sta cercando di dividerci
Di farci del male
Di farci annegare
Com'è profondo il mare
Com'è profondo il mare
Con la forza di un ricatto
L'uomo diventò qualcuno
Resuscitò anche i morti
Spalancò prigioni
Bloccò sei treni
Con relativi vagoni
Innalzò per un attimo il povero
Ad un ruolo difficile da mantenere
Poi lo lasciò cadere
A piangere e a urlare
Solo in mezzo al mare
Com'è profondo il mare
Poi da solo l'urlo
Diventò un tamburo
E il povero come un lampo
Nel cielo sicuro
Cominciò una guerra
Per conquistare
Quello scherzo di terra
Che il suo grande cuore
Doveva coltivare
Com'è profondo il mare
Com'è profondo il mare
Ma la terra
Gli fu portata via
Compresa quella rimasta addosso
Fu scaraventato
In un palazzo,in un fosso
Non ricordo bene
Poi una storia di catene
Bastonate
E chirurgia sperimentale
Com'è profondo il mare
Com'è profondo il mare
Intanto un mistico
Forse un'aviatore
Inventò la commozione
E rimise d'accordo tutti
I belli con i brutti
Con qualche danno per i brutti
Che si videro consegnare
Un pezzo di specchio
Così da potersi guardare
Com'è profondo il mare
Com'è profondo il mare
Frattanto i pesci
Dai quali discendiamo tutti
Assistettero curiosi
Al dramma collettivo
Di questo mondo
Che a loro indubbiamente
Doveva sembrar cattivo
E cominciarono a pensare
Nel loro grande mare
Com'è profondo il mare
Nel loro grande mare
Com'è profondo il mare
E' chiaro
Che il pensiero dà fastidio
Anche se chi pensa
E' muto come un pesce
Anzi è un pesce
E come pesce è difficile da bloccare
Perchè lo protegge il mare
Com'è profondo il mare
Certo
Chi comanda
Non è disposto a fare distinzioni poetiche
Il pensiero come l'oceano
Non lo puoi bloccare
Non lo puoi recintare
Così stanno bruciando il mare
Così stanno uccidendo il mare
Così stanno umiliando il mare
Così stanno piegando il mare
(Lucio Dalla - Com'è profondo il mare)

martedì 24 giugno 2008

Canzone di vita nuova

Le lacrime che hai speso, non sono che un piccolo ricordo di ciò che hai vissuto. Le parole perse le ritroverai in un secondo momento. Le nuove emozioni non sono che ripetizioni di quelle vissute. La vita è così strana, pensi di poterla controllare, ma in realtà lei controlla te, senza darti possibilità di rendertene conto. Si vive si lacrime e sangue, vomito e sudore, pugni chiusi e labbra strette. Di questa birra non ne perdo nemmeno una singola goccia, di questa sigaretta ogni tiro è dovuto. La faccia non nasconderla dietro un falso sorriso, coraggiosa tu, coraggioso io. I viaggi che fai non sono solo le città che vedi, ma non devo dirlo io. Non devi saperlo tu.
Un altro giorno se ne va, una nuova
vita ti si mette davanti. Con le unghie e con i denti afferrala e non mollarla. O lei mollerà te.


I can't feel
'cause I'm numb
I can't feel
'cause I'm numb
So what's the worth?
In all of this?
What's the worth?
In all of this?
Sing to me
Sing to me
So what's the worth in all of this
If the child in your head
If the child is dead
Sing to me
Sing to me
(Blur - Sing)

lunedì 23 giugno 2008

Niente capita a giugno

In realtà la sveglia suona sempre con mezzo minuto di anticipo, il caldo e l'umidità sono diventati una seconda pelle. Il sole brucia cute e occhi, schiarisce i capelli. Di vento nessuno parla più da tempo, ormai. Qualche lavoro per riempire giorni altrimenti troppo vuoti, troppo caldi. Perlomeno hai un motivo per entrare in auto, abbassare i finestrini e correre per ritrovare il fresco, quello che ti fa scivolare il sudore sul collo e ti stordisce. E' strano sentirsi storditi per il fresco che riprende i suoi piccoli spazi, si lascia percepire. L'odore è una variante estrema, così forte ma anche così impercettibile. Un misto di salsedine, campagna, sabbia, bagnoschiuma e troppo deodorante per coprire la paura dell'estate.
Estate.
Estate.
Estare. Bene con se stessi, bene con lo sguardo puntato al cielo, mentre la retina si brucia costantemente piano. Bene pensando che non sai cosa fare questi mesi, uguali nella loro diversità rispetto agli altri. I mesi delle vacanze, agognati dagli studenti, dai lavoratori un pò meno. Sono quelli che l'estate la vivono, la soffrono, ma non la godono, se non per una settimana o due. Quattordici giorni in 365 di una vita.
Triste l'estate.
Estate.
Estate.
Estate..

giovedì 5 giugno 2008

Mysterons

Io conosco il silenzio, il suo vuoto e la sua pienezza. Conosco ciò che vuol dire soffocare della troppa aria che si respira. E di ciò che hai ma non sai toccare. Conosco il verbo amore e il dolore che porta. Conosco il verbo odio e l'amore che ne consegue. Ciò che ognuno cerca e nessuno sa trovare.
Conosci te stesso.

I know the silence, its emptyness and fullness. I know what means suffocate by breathing too much. And what you got but you can't touch. I know the word "love" and the pain that it gives. I know the word "hate" and the accomplished love. What everyone is looking for, and no one knows where to find it.
Know yourself.

Inside your pretending
Crimes have been swept aside
Somewhere where they can forget
Divine upper reaches
Still holding on
This ocean will not be grasped
All for nothing
Did you really want
Did you really want
Did you really want
Did you really want
Refuse to surrender
Strung out until ripped apart
Who dares, dares to condemn
All for nothing
Did you really want
Did you really want
Did you really want
Did you really want
(Portishead - Mysterons)