lunedì 5 gennaio 2009

B --> B

Circa un anno fa, di febbraio, mi pare nella prima settimana, pubblicavo su questo blog, diventando un attivo scrittore, una canzone degli Ultravox. Era passato un mese circa dal mio ritorno dopo il primo viaggio a Budapest, capitale centro europea, Ungheria del centro nord, penso. Era un periodo di fresche novità per me, il primo contratto a tempo indeterminato che già volevo rescindere, il mio primo viaggio all'estero in solitaria fatto appena un mese prima, la possibilità di un lavoro fuori dai confini nazionali. Cazzo, 23 anni e una possibilità di lavoro in un paese del quale non conosci manco una parola della lingua madre. Ero sovraeccitato, guardavo in mille direzioni e una in più. Ero tutto ciò che avrei voluto essere: giovane, bello (ma è un dettaglio sul quale è possibile discutere), libero e voglioso di novità, di gente nuova.
Eccomi ancora qui, Bari, sud Italia, una delle città più vivibili, la prima se non erro, nel sud del "belpaese", che mi incatena ancora a sè. Uhm, due punti della situazione: sono ancora giovane, 24 anni, diciamo che sull'essere bello continuo ad avere i miei dubbi, di-vivo una vita con una ragazza ungherese, non so, e tantomeno mi interessa, se sono stato mai tradito da quando ci sto insieme, sono ancora voglioso di novità e sono, cazzo, ancora felice. E', forse, la prima volta che uso due epiteti in un mio pensiero scritto. Cosa vuol dire? Che è difficile essere felici, perchè ovviamente non vedi mai aldilà del tuo naso. Sono in procinto di partire, per la quarta volta, per la capitale magiara, e mi sento come se fosse ancora la prima. E' la prima volta che una città mi da la sensazione di scoperta e originalità insieme, e tutto ciò mi rende ancora più ansioso. Ansioso di arrivare, di essere accolto come principe, in una città dove mi sento re, solo accasciandomi alla naturalezza dell'algido vento dell'europa del centro nord.
E la difficile felicità, per oggi, me la posso anche dimenticare.
Gli Ultravox mi mancano.